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NOI LA
CIVICA

Dalla parte di Castelfranco e dei Castellani

A Castelfranco fino all’ultimo si insiste con le narrazioni e con gli esperimenti. Cinque anni di navigazione a vista dove le decisioni prese dal sindaco e dalla giunta vengono buttate là per poi “vedere l’effetto che fa”, come cantava Jannacci. “Vengo anch’io”… no, non ci veniamo con voi. I vostri “esperimenti” hanno messo a dura prova la città e le persone che la vivono con scelte che hanno creato e creano caos, degrado e problemi a cittadini e operatori. L’ultima di cui veniamo a sapere, grazie a un dibattito organizzato dalla Tribuna di Treviso, è il dimezzamento della somma per l’appalto del verde, da 700 a 350 mila Euro, per poi dare la colpa a Contarina del risultato nefasto sia per il decoro che per la sicurezza della città. Ma se dimezzo la spesa come posso pretendere che il risultato finale sia addirittura migliore? Che competenza c’è in chi pianifica? Adesso il sindaco riconosce che hanno sbagliato qualcosa e che rimedieranno. Come? Con un altro esperimento?

Come quello che ha stravolto il mercato settimanale dalla sera alla mattina senza avvisare, senza concordare niente con associazioni di categoria e operatori, creando disagio, disorientamento e una settimana di confusione totale. Per poi tornare precipitosamente indietro, come prima più di prima.

Come quello che ha messo il senso unico nell’ultimo tratto di via Montegrappa e così dalla circonvallazione, rotonda di Villarazzo, tutto il traffico si è incastrato sul semaforo di via Redipuglia. Due giorni di caos e poi: abbiamo sbagliato, si torna indietro. E la sicurezza delle persone che ogni due giorni vedono la viabilità cambiare?

Come l’ultimo esperimento con le scuole: i bambini delle elementari dentro alle medie, quelli del Liceo dentro alle elementari e il disastro di via Trieste intasata di macchine, in movimento, in parcheggio, con i bambini che fanno lo slalom fra le macchine e le biciclette in un aerosol di scarichi che va avanti per almeno mezz’ora. Poi compare una transenna, da un certo punto in avanti si va a senso unico, chi si imbottiglia si arrangia.

E anche la scelta di regalare il nostro ospedale allo IOV farà la fine degli altri “esperimenti”?

Ma come si fa a improvvisare così? Ma si può pensare e programmare prima di decidere? Si possono ascoltare le famiglie, gli insegnanti, le associazioni, le categorie economiche, gli operatori?

Quando in primavera mi sono candidata a Sindaco di Castelfranco, sostenuta da Maria Grazia Azzolin, abbiamo deciso che la nostra doveva essere una coalizione Civica. Proprio per partire dall’ascolto delle persone, dai bisogni della Città. E non abbiamo cambiato idea.

Costituire “Noi, la Civica” è stato il nostro modo per sentirci più vicino ai cittadini di Castelfranco. Un progetto forte, capace di reggersi in piedi da solo, senza appoggi esterni e senza quindi essere condizionato da nessuno. Una lista civica semplicemente vicina alla nostra Castelfranco, per offrire rispetto e cura.

E in caso di ballottaggio non abbiamo previsto apparentamenti con i partiti: saranno i cittadini a decidere col loro voto a chi dare più fiducia. Noi siamo convinti che a Castelfranco si sceglierà il cambiamento, la ripartenza, perché se il sindaco attuale avesse davvero amato Castelfranco, la nostra città non sarebbe ridotta così, con disagi e caos a ripetizione.

#CastelfrancoRiparte è stato il motto che ci ha accompagnato dall’inizio, l’espressione del nostro desiderio di rivedere finalmente la nostra città tornare ad essere ciò che è stata, capace di accogliere, di emozionare, di offrire una migliore qualità della vita.

Con una squadra nuova, con un progetto nuovo, civico, per i cittadini, per il loro futuro. Con lo sguardo in avanti ma con fondamenta salde e concrete come quelle della nostra Città.

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