Siamo molto preoccupati per la situazione che sta vivendo la frazione di San Floriano e per la sua Scuola Media che rischia la chiusura. Una comunità è viva quando servizi di base come le scuole sono presenti e forti, perchè intorno alle scuole la popolazione si rinsalda e si anima. E sappiamo quanto bisogno ci sia oggi di relazione, di comunicazione, di sostegno, nella nostra società del terzo millennio.
Non si può correre il rischio di perdere la Scuola Media e non si possono ipotizzare soluzioni che soluzioni non sono ma ripieghi o – peggio – palliativi per evitare contestazioni nell’immediato ma preparare pian piano a un disastro annunciato. Perché una scuola che chiude è una calamità: ma non è una calamità naturale perché qui gli autori avrebbero nomi e cognomi.
Va quindi percorsa ogni ipotesi che possa portare la Scuola Media di Villa Balbi a una proficua continuità educativa. Va trovato un accordo con i Padri Lateranensi che da sempre hanno creduto nel valore della scuola di San Floriano: si tratti di affitto o di convenzioni o di acquisto, una soluzione va trovata nel comune interesse per la qualità dell’istruzione dei nostri giovani e per la qualità della vita della frazione. Se il Comune procedesse all’acquisto, questa scuola potrebbe essere il “luogo del cuore” ideale da dedicare a Tina Anselmi: lei era stata insegnante e secondo noi apprezzerebbe.
Aggiungo una nota storica che esprime lo spirito che ha sempre animato l’Amministrazione pubblica cittadina, anche in tempi molto meno facili degli attuali.
In Consiglio Comunale a Castelfranco, nel marzo del 1913, prendeva la parola il Sindaco Ubaldo Serena. Diceva all’Assemblea Consigliare:
“Conservando l’amministrazione delle scuole (elementari che qualcuno voleva trasferire alla Provincia), molto probabilmente si andrà incontro a un maggior carico (di costi), ma sento di doverlo affrontare con tranquillo animo, non intendendo di infliggere alla Civica Rappresentanza la umiliazione di dichiararsi inetta a compiere il principale suo dovere, quello cioè di istruire i propri figli.”
Correva l’anno 1913. Non credo che negli anni 2000 il Consiglio Comunale o il Sindaco di Castelfranco Veneto vogliano assumersi la responsabilità di tradire una vocazione che è profondamente incardinata nella storia della nostra Città. Castelfranco alle sue scuole non può rinunciare.
Maria Gomierato
Castelfranco Veneto, 24 novembre 2020