Due settimane fa, con un Decreto Legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale, lo Stato ha applicato la sentenza del Consiglio di Stato del 12 agosto scorso, con la quale venivano riconosciuti – a 44 Comuni trevigiani – circa 25 milioni di Euro del Fondo di solidarietà del 2015.
Nel 2015, infatti, tanti Comuni trevigiani avevano contestato l’esiguità dei trasferimenti statali del Fondo, ritenendo di aver diritto a una somma maggiore di quella assegnata. Attraverso l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana avevano fatto ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato e alla fine avevano vinto.
Il Fondo di solidarietà comunale era stato istituito nel 2011 per una più equa distribuzione delle risorse finanziarie dello Stato tra i municipi italiani. L’obiettivo era quello di superare il criterio della “spesa storica”, secondo il quale i trasferimenti ai comuni rispecchiavano di anno in anno le somme che erano state assegnate negli anni precedenti, senza tener conto di eventuali nuove esigenze. Con il risultato, talvolta paradossale, che i Comuni virtuosi e “sparagnini”, che avevano in passato gestito il bilancio con oculatezza o recuperato risorse operando “in economia”, venivano penalizzati da trasferimenti al minimo. Al contrario, i Comuni più “spendaccioni”, che avevano esagerato mettendo in affanno i loro bilanci, continuavano ad avere trasferimenti superiori anche a copertura di antiche richieste.
Qualcuno ricorda la “missione” di 450 Sindaci, coordinati dall’ANCI Veneto, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani della nostra Regione, che nel 2008 si erano recati in massa a Roma per chiedere al Governo (allora era Ministro Tremonti), la restituzione del 20% dell’IRPEF? Nell’immediato risposte non ne erano arrivate ma, tre anni dopo, il Fondo di solidarietà era stato un primo segnale di attenzione alle Amministrazioni virtuose.
Ora al Comune di Castelfranco Veneto sarà versata una somma di circa 3 milioni di Euro, che dovrebbe entrare nelle casse comunali entro la metà del mese prossimo. Si tratta di un “tesoretto” che dovrà essere impiegato a favore dei cittadini e le necessità sono molte in questa fase di uscita dalla crisi innescata dalla pandemia, sia per quanto riguarda opere che servizi.
Per il 2021, c’è la raccomandazione che il Fondo di solidarietà sia impiegato per i servizi sociali comunali e per gli asili nido, e questo plus di risorse potrebbe davvero essere impiegato utilmente. Si potrebbero abbattere temporaneamente le quote del nido comunale e anche dei nidi integrati delle parrocchie, venendo incontro alle difficoltà delle famiglie in questo periodo di pandemia. E ci sarebbero anche le condizioni per un deciso intervento comunale a sostegno dell’Umberto Primo, per imprimere una svolta definitiva ai suoi problemi gestionali.
Rimanendo sul tema del sistema educativo del nostro comune, una iniziativa importante sarebbe quella di avviare un piano di sanificazione “attiva e continuata” delle aule scolastiche della scuola dell’obbligo. E’ purtroppo evidente che si dovranno fare i conti ancora a lungo con i problemi della pandemia, e quindi vedremmo con molto favore un investimento nella messa in sicurezza delle scuole: qualche comune della nostra Provincia lo sta già facendo, il ricambio d’aria è importante e potremmo verificare la utilità di questa soluzione.
Un altro ambito che potrebbe trovare risposta in queste risorse straordinarie è quello dell’AEEP: l’Azienda Casa avrebbe la possibilità di avviare quel piano di manutenzioni straordinarie che migliorerebbe la situazione abitativa di chi vive situazioni problematiche più volte segnalate in questi ultimi anni e iniziare con gli interventi per stralci funzionali.
E poi potremmo guardare anche a investimenti per la Cultura, che pare sarà penalizzata da tagli drastici a livello regionale. Quindi un impegno a valorizzare con nuove iniziative la nostra “Castelfranco Città d’arte”, per collegarla alle “Città sorelle” che nel nostro territorio si stanno candidando a Capitale italiana della Cultura o che già sono riconosciute sito Unesco o di pregio ambientale. E, anche in quest’ottica, avviare lo studio di fattibilità per ristrutturare Palazzo Novello, valorizzando in tempi ragionevoli l’investimento che il nostro Comune ha fatto.
Tre milioni di Euro sono una cifra importante, e importante sarà l’orientamento di questa Amministrazione sul suo impiego. L’auspicio è che siano coinvolte le diverse Commissioni Consigliari competenti, per un utile confronto e per un utilizzo pieno delle risorse umane che compongono il Consiglio Comunale. Nell’interesse della Città di Castelfranco e di tutti i suoi cittadini.
(In foto, festa di fine anno al Nido Comunale “La tana del lupo”, anno 2012)