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NOI LA
CIVICA

Grande Treviso, Grande Montebelluna… e Castelfranco?

Grande risalto viene dato in questo periodo, dalla stampa, alle opportunità offerte da PNRR al nostro Paese. L’importanza delle Amministrazioni locali e del loro ruolo è emersa chiaramente dal discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale dell’ANCI, e il suo messaggio più forte è per i Comuni Italiani. Il Presidente ha detto che il futuro è nelle mani dei Sindaci e che attraverso la loro progettualità si giocherà lo sviluppo e il miglioramento della qualità della vita dei loro cittadini.

Ebbene, cominciamo a leggere sulla stampa i primi appelli dei Comuni della nostra Provincia che colgono la peculiarità del momento. Il Sindaco di Treviso chiama 19 municipi a fare rete con la “Grande Treviso”, per una nuova organizzazione amministrativa che interesserebbe un bacino di circa 300.000 abitanti. Una rete territoriale con progetti e visione, per attrarre investimenti a partire dai fondi europei del PNRR, una sperimentazione che partirebbe insieme a quella di altre 9 aree in varie regioni italiane.

Analogamente si è aperto il dibattito nel Comune di Montebelluna e l’idea di una “Grande Montebelluna”, ovvero di un’area vasta nell’area pedemontana dove i Comuni si uniscano in sinergia, comincia ad emergere pur con accenti diversi. Nessuno vuole essere tagliato fuori dai fondi europei e per questo si sta ragionando su una struttura territoriale che non proceda per spot ma per fasi, con un disegno ampio, su progettualità pianificate e condivise.

E a Castelfranco? Non si sente battere il cuore da queste parti, nessun fermento, nessun segnale di allerta su un momento che in tanti definiscono storico ma che qui sembra non risvegliare emozioni. Mentre è il momento giusto per rivedere il ruolo che Castelfranco può avere in una cabina di regìa, dove non solo i sindaci della Castellana, ma anche quelli dell’Asolano, possano contribuire nell’elaborazione di progetti che valorizzino la specificità di questa area del Veneto centrale. Periferica e marginale per Treviso, che raramente nella storia anche recente ha capito e investito nelle sue potenzialità: le scuole, da anni fra le migliori della Provincia, i beni culturali, le industrie di eccellenza, i nodi viari e ferroviari strategici…

E a proposito di questo, fa specie leggere che Italo investe sul collegamento giornaliero fra Conegliano e Milano anziché su Castelfranco, che da cinque anni ha perso il Freccia Bianca che assolveva egregiamente a questo compito. Nonostante le proteste e le sollecitazioni di tante persone, soggetti politici, Associazioni di categoria e lavoratori “pendolari”, nessuna risposta. E – per noi di quest’area – Milano è diventata più lontana. Questo allora è il momento di tornare a farci avanti, per migliorare le connessioni regionali e interregionali e per una mobilità sostenibile, per tornare a puntare sulla Metropolitana di Superficie, per avere investimenti che non siamo schiacciati sul presente ma che tornino a guardare al futuro.

Perché se Treviso non ci pensa, ci dobbiamo pensare noi a quest’area della Destra Piave: abbiamo già dimostrato tante volte di saper guardare avanti, questo è il momento di allargare gli orizzonti.

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