In chiusura di questo complicato 2020, ci siamo trovati in videoconferenza nella Terza Commissione Consigliare, per un incontro che ha coinvolto le organizzazioni religiose e di volontariato che in Città si occupano di povertà e disagio sociale e grazie alle quali abbiamo potuto conoscere le varie iniziative in atto.
Suor Antonella delle Discepole del Vangelo ha informato sulla loro azione volta a intercettare le situazioni di solitudine, di difficoltà economiche anche temporanee, le situazioni di disagio sociale con gravi tensioni famigliari e l’apprendimento scolastico di minori che non hanno supporto dalla famiglia. Collaborano attivamente con i Servizi Sociali del Comune ma fortunatamente c’è anche una sensibilità del territorio a questi problemi, per cui le Discepole hanno costruito negli anni collaborazioni con vari soggetti e associazioni che da tempo contribuiscono nel sostenere le loro iniziative.
Oscar Piazza, del Coordinamento del volontariato, auspica una progettualità alta, che guardi al futuro, ma deve constatare oggi uno schiacciamento sul quotidiano data l’attuale situazione difficile, fatta non solo di povertà economica, ma anche educativa e relazionale. Ha parlato del progetto “Guardiamoci intorno”, per intercettare le fragilità sconosciute che ora stanno emergendo, hanno trovato volontari per contrastare l’isolamento, collaborano con le psicopedagogiste per progetti che coinvolgono le scuole e hanno dei rappresentanti nei tavoli dei Piani di Zona del Distretto ex ULSS 8 per la disabilità, le famiglie, la salute mentale, le povertà, gli anziani e le dipendenze. Un lavoro che costruisce reti e relazioni e favorisce le risposte necessarie.
Silvano Sabbadin, della Caritas cittadina, ha potuto raccontare la continuità assicurata ai progetti di sostegno alle situazioni di povertà nonostante il Covid, con il soccorso alimentare che vede anche la grande generosità nel tessuto economico e sociale del territorio, più il Centro di ascolto. I numeri raccontano con evidenza incontrovertibile la crisi che con la pandemia ha investito la nostra area: il Centro di ascolto nel 2019 aveva assistito 47 soggetti, singoli o famiglie, ma nel 2020 l’assistenza è stata rivolta a 78 situazioni con un aumento del 66%: un filo diretto dedicato ogni settimana tutte le mattine per tre ore, più due pomeriggi. Anche il banco alimentare ha avuto un crescendo di richieste, passando dalle 105 famiglie assistite nel 2019 alle 158 del 2020, con un aumento del 13% di stranieri e del 48% di italiani mentre i pasti forniti dalla mensa della Caritas sono passati dai 4.100 del 2019 ai 4.500 del 2020. Situazioni che questa organizzazione ha potuto affrontare anche grazie a contributi arrivati dall’8 per mille o da donazioni che dimostrano fortunatamente una generosità silenziosa ma presente del tessuto sociale.
Due situazioni critiche vengono infine segnalate sul fronte del lavoro e su quello della casa: due emergenze a cui va data risposta. Qui è intervenuta la dottoressa Tomasi, responsabile dei Servizi Sociali del Comune, che ha parlato dei progetti in atto, uno per i tirocini lavorativi e un altro per l’accompagnamento all’accesso e all’utilizzo delle abitazioni. La sfida vera sarà ora la messa a disposizione di nuovi appartamenti da parte dell’AEEP che ha assicurato recentemente l’impegno a ristrutturare per stralci una cinquantina di abitazioni, cominciando così a migliorare la situazione in questo campo.
Ciò che emerge comunque con evidenza è la necessità dell’attenzione e della presenza del Comune ai tavoli nei quali si valutano e si decidono le priorità e le politiche utili ad affrontare le diverse situazioni di disagio che si stanno moltiplicando in questo difficile periodo. Il supporto della struttura pubblica è infatti necessario a garantire continuità e solidità alle azioni e agli interventi che il volontariato supporta e sostiene ma che ha bisogno di poggiare sulle solide basi di un soggetto istituzionale come il Comune. Ci sarà da lavorare ma fortunatamente in questo nostro tessuto sociale il Capitale sociale c’è, si tratta di valorizzarlo e di sostenerlo con la presenza costante e attenta, in una “cabina di regia” dove tutti i soggetti trovino ruolo e dignità.
Maria Gomierato, 31 12 2020