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NOI LA
CIVICA

Timeo Danaos et dona ferentes

«Temo i Danai (i Greci), anche quando recano doni».

Sono le parole che Virgilio fa pronunciare a Laocoonte, gran sacerdote, quando egli vuol dissuadere i Troiani dall’accogliere in città il cavallo di legno che segnerà la fine di Troia.

Nell’Eneide si narra che, quando i greci – fingendo di andarsene – lasciarono in dono il famoso cavallo di Troia, il sacerdote Laocoonte gli scagliò una lancia che ne fece risonare il ventre pieno; proferì quindi la celebre frase “Temo i Greci anche quando portano doni”. Laocoonte però fu ucciso, il cavallo fu portato dentro le mura della città e Troia fu espugnata e distrutta.

E in Consiglio Comunale si è consumata una vicenda che molto ha in comune con questo mito. Perché i “doni” della Regione li abbiamo già avuti e ne stiamo vivendo gli effetti sulla nostra pelle.

Avevamo un Ospedale con la O maiuscola, finalmente completato dopo 40 anni di limbo, e la Regione ci ha regalato lo IOV, il Comune gli ha aperto le porte, lo IOV è entrato e noi abbiamo perso l’ospedale.

Avevamo un progetto di Metropolitana di Superficie che portava al Comune minore inquinamento, migliori collegamenti, maggiore sicurezza e sviluppo sostenibile e la Regione lo ha stoppato perché è meglio fare collegamenti ferroviari da altre parti.

Avevamo un progetto di bretelle di adduzione alla Pedemontana che avrebbero spostato il traffico pesante dalla Circonvallazione alla Superstrada e sono state cancellate perché era meglio farle su altri comuni.

Avevamo una sezione staccata del Tribunale di Treviso e appena inaugurata ce l’hanno chiusa perché l’accorpamento avrebbe migliorato il servizio.

Adesso viene fuori dal cilindro un altro specchietto per le allodole che si chiama Tribunale a Bassano, raccontando che sarà il “Tribunale di prossimità” dei castellani. Sappiamo tutti che Bassano per i castellani non è più “prossima” di Treviso: la strada è ancora quella napoleonica e nessuno da Godego prenderebbe la direzione Ramon per raggiungere a Loria la Pedemontana, allungando il percorso anziché accorciarlo. Noi non abbiamo le bretelle che hanno Montebelluna e altri comuni. Perciò l’accorpamento col Tribunale di Bassano lo facciano per altri centri, non a Castelfranco.

Noi pensiamo che non si debbano più aprire le porte della Città a chi finora ha solo penalizzato Castelfranco e la Castellana. Il Sindaco di Castelfranco difenda Castelfranco e i suoi servizi ai cittadini, basta cedere a pressioni e a promesse che poi si rivelano per noi dei boomerang. Speravamo tanto che in Consiglio Comunale ci fosse una levata di scudi e che tutti i consiglieri di Castelfranco dicessero no a questo nuovo smembramento. E invece tutta la maggioranza ha votato come ha chiesto la Regione.

Forse uno sguardo alla storia – sia più recente che antica – potrebbe aiutare tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali ad essere più prudenti quando prendono decisioni che riverberano sulla vita dei cittadini e sul funzionamento delle più importanti istituzioni pubbliche.

(In foto: Altri tempi…)

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