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NOI LA
CIVICA

12/12/2002-12/12/2022 Celebrations

“Se bevi l’acqua non devi dimenticarti di chi ha scavato il pozzo”

Ho colto questa frase qualche tempo fa durante un programma tv: mi ha colpito e ho avuto l’occasione di ripensarla in occasione del ventennale della consacrazione della chiesa dell’Ospedale San Giacomo Apostolo. Una celebrazione alla quale ero stata invitata proprio da una persona che aveva contribuito all’avvio del progetto di completamento di quella struttura. Un’architettura straordinaria in sé, un’onda che ti sfiora per finire con uno slancio verso il cielo, uno spazio di cui avevo potuto constatare il degrado e l’abbandono quando, da poco eletta Sindaco, vi ero andata “in sopralluogo” con don Silvio. In abbandono come la grande struttura del monoblocco dell’ospedale che da quarant’anni finiva sulle pagine di Panorama come “grande incompiuta” del Veneto.

La fortuna di quegli anni fu il Direttore Generale dell’ULSS 8, il dottor Gino Redigolo, che era stato Sindaco per 18 anni a Ponte di Piave e che aveva potuto conoscere l’Onorevole Domenico Sartor, padre del progetto del nuovo ospedale di Castelfranco.  E il dottor Redigolo, persona capace e coraggiosa, si era detto disponibile ad affrontare le difficoltà di una decisione che poteva mettere la parola fine alla grande incompiuta coinvolgendo in questa decisione i 30 Sindaci della nostra ex ULSS. Per completare l’ospedale ma anche per dare il “la” alla realizzazione della Cappella.

Si era costituito – per questa operazione – un Comitato di cittadini, furono coinvolti Comuni, Aziende, Enti e Istituzioni e fu raccolta la notevole somma necessaria per il completamento della chiesa. La metà dei fondi messa a disposizione dall’ULSS, l’altra metà coperta da contributi di alcuni Comuni della Castellana, dalla Fondazione Cassamarca, da imprenditori, professionisti e tanti cittadini. Don Silvio sapeva toccare le corde giuste e il Comitato lo supportava nelle iniziative di raccolta fondi. Finiva così il tempo del degrado, dei calcinacci a terra, dei colombi morti, delle vetrate di Bruno Saetti abbandonate in pezzi sul pavimento ancora al grezzo, del grande mosaico destinato alla parete dell’altare a rischio di dispersione.

Nel giro di due anni poco più, la chiesa era finita. Le suggestive vetrate montate, il grande mosaico fissato e un insieme armonico di nuove opere d’arte a celebrare San Giacomo Apostolo, Maria, la Via Crucis, la fede e la speranza: artisti come Angelo Gatto, Lorenzo Viola, Sergio Comacchio e Angelo Fassina arricchivano, insieme ad altri, uno scrigno che ancora oggi custodisce bellezza e fede.  

Ho assistito con gratitudine alla Messa del ventennale celebrata dal Vescovo di Treviso insieme al Cappellano dell’ospedale e al Parroco della Pieve. E’ stato bello anche rivedere tante delle persone che avevano accompagnato quell’avventura e alcuni artisti autori delle opere donate. C’erano gli attuali Sindaci di Castelfranco e della Castellana, così come c’ero io: il Sindaco del 2002 e i Sindaci del 2022… dettagli.

Il passato però conta, ricordare serve, non importa solo il presente, il qui e ora. Conoscere la storia, il lavoro di chi ha operato nel tempo in un territorio, a tutti i livelli, può aiutare nel percorso che viene affidato ad altri e poi ad altri ancora. Perché qualcosa ancora mancherebbe.

Il sogno di don Silvio – che anch’io da Sindaco condividevo – era il collegamento della chiesa dell’ospedale con la Casa di Riposo, un ricongiungimento ideale delle due strutture, una facilitazione per gli ospiti della residenza per anziani che la domenica assistono alla Messa nel salone della struttura. Il costo stimato allora per un “tunnel” aereo era intorno ai 40.000 Euro, non una cifra proibitiva, ma serviva tempo e disponibilità di amministratori pubblici e di cittadini. Gli avvicendamenti di quegli anni non hanno aiutato, i nuovi subentrati all’ULSS e in Comune forse non ci credevano: ora però, con la celebrazione del ventennale, questo progetto potrebbe tornare in agenda. E celebrare il venticinquesimo con le due strutture ricongiunte sarebbe davvero apprezzato… in cielo e in terra!

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