“A Castelfranco stiamo procedendo con opere attese da tempo. Dalle rotatorie al sottopassaggio di Campigo” afferma il Sindaco Marcon in un’intervista di qualche giorno fa sul Gazzettino, commentando le dimissioni dell’Assessore ai Lavori Pubblici.
Curioso, se pensiamo a quanto (non) abbiano risolto le tante rotonde realizzate senza uno studio accorto e sistemico della viabilità e che, per quanto riguarda il sottopasso, sono più di dieci anni che ne aspettiamo la realizzazione da parte di RFI e della Regione.
In questo secondo caso, curioso, quindi, sia perché l’opera non è di competenza diretta del Comune sia perché l’assessore ai Lavori Pubblici non ha mai voluto disturbare troppo gli amici leghisti in Regione, né per sollecitare l’avvio dei lavori né, prima, per mettere sul tavolo le osservazioni che cittadini e comitati hanno presentato più e più volte ai propri rappresentanti in Consiglio Comunale.
Eppure, queste osservazioni al progetto e al Piano Generale del Traffico Urbano, se accolte, avrebbero permesso di realizzare un’opera maggiormente integrata all’esistente, nel rispetto del tessuto urbano e della necessaria connessione centro-frazioni, oltre che a più basso impatto ambientale. (Si veda, in foto, dove passerà la nuova strada che collegherà via Larga con via Brugnari).
Di fatto, fra non molto, vedremo concretizzarsi il sottopasso, con le sue uscite, le bretelle di collegamento e l’ennesimo spezzone di ciclabile. Allora sarà chiaro che la realizzazione di quest’opera non è solo questione di qualche minuto di tempo guadagnato dai singoli cittadini – perché finalmente non dovranno più sostare al passaggio a livello –, ma di anni persi in proclami e dichiarazioni fuorvianti a Castelfranco, mentre a Venezia, dove serviva parlare e fare l’interesse del territorio, consiglieri regionali, presidenti di provincia, assessori ai lavori pubblici e sindaci di Castelfranco – tutti targati Lega – hanno sempre taciuto e aspettato. Aspettato di toccare con mano le criticità per poi, forse, farsene carico.
Perché il sospetto è che, a breve, ci metteremo più di quanto ci impieghiamo oggi per raggiungere Castelfranco da Campigo, che sia con mezzi a motore o – per i più temerari – a piedi o in bicicletta. E che il traffico, e dunque l’inquinamento, non diminuiranno, così come non diminuirà la pericolosità della tratta.
Per queste ragioni, Noi chiediamo che l’Assessore ai Lavori Pubblici – guarda caso, attualmente, il Sindaco e Presidente della Provincia in persona – oltre a evitare inutili uscite trionfalistiche a mezzo stampa, ascolti le proposte che sono arrivate da più fronti anche in questi ultimi mesi per ripensare la viabilità sud di Castelfranco. Come quella di valutare il collegamento con la variante alla SP19, che Resana sta ultimando, al fine di spostare il traffico pesante fuori dai centri abitati di Campigo e di Salvatronda, e quella di definire al meglio fin da ora il completamento del collegamento ciclopedonale centro-frazione.
Inoltre, lo invitiamo a riprendere con gli incontri pubblici nei quartieri e nelle frazioni, per rendere conto dell’operato di questa maggioranza ai cittadini e, chissà, per ascoltarli.