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NOI LA
CIVICA

Salute!

Mai abbassare la guardia. E mai lo abbiamo fatto. Con la salute non si scherza: e che sia uno dei parametri fondamentali per giudicare la qualità della vita di un territorio emerge anche dalla classifica redatta da Italia Oggi con l’Università La Sapienza e pubblicata con evidenza sulla stampa. La Marca è al sedicesimo posto fra le province italiane per qualità della vita ma, se la raccolta differenziata ci porta in alto, il capitolo “sanità” è quello che ci caccia in fondo alla classifica.

Per quanto riguarda la salute, infatti, la provincia di Treviso è novantaseiesima in Italia. Solo sei province del nostro Paese sono messe peggio di noi. E ciò che pesa di più sono gli indicatori relativi ai posti letto per abitante e il sottodimensionamento degli apparati diagnostici. E poi carenze per quanto riguarda terapia intensiva e ostetricia.

Quante volte abbiamo denunciato in questi anni il taglio indiscriminato dei posti letto soprattutto in destra Piave? Noi, cittadini di serie B, disponiamo soltanto di 1,8 posti letto ogni 1000 abitanti quando la base minima dovrebbe essere di 3 posti. E’ un dato che ci mette “fuori-legge” ma è una realtà con cui facciamo i conti pesantemente soprattutto da quando l’ospedale di Castelfranco ha dovuto cedere allo IOV la sua dotazione di servizi generalisti. Lo sappiamo bene quanto ci stia costando questo deficit in qualità di assistenza e cura, quanto sia difficile avere risposte in tempi rapidi e quanto si finisca per ricorrere alla sanità privata. E il Covid è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Nell’ultimo Consiglio Comunale sono emersi nuovamente i disservizi e le carenze che stanno facendo perdere attrattività ai nostri due ospedali, Montebelluna e Castelfranco. Dopo il completamento dei primi anni 2000, il nostro era riconosciuto come uno dei poli di eccellenza della sanità trevigiana e veneta e c’era la fila per venire a Castelfranco a lavorare. Adesso c’è la fila per scappare. E non so come mai manchi – fra i reparti più carenti per Italia Oggi – l’ortopedia, relegata solo a Montebelluna, dalla quale se ne sono andati 10 medici in pochi mesi.  

La nuova denuncia portata in Consiglio, questa volta sembra aver fatto breccia nella maggioranza. Qualche consigliere ha ammesso che lamentele per lunghe liste d’attesa, carenze e disservizi arrivano anche da quella parte. La discussione si è quindi conclusa con la decisione unanime di scrivere una Mozione condivisa che presenti alla Regione una serie di richieste in vista della revisione delle Schede per la Sanità Regionale. Saranno all’ordine del giorno tutti i “nervi scoperti” del sistema: posti letto, pronto soccorso con traumatologia e chirurgie, sale operatorie, terapia intensiva, radioterapia, punto nascite e interazione con lo IOV. Alta la guardia perché chi la dura la vince.

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