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NOI LA
CIVICA

Centri Estivi per tutti?

Al momento non risultano esserci bandi nazionali per i Centri Estivi 2022, dunque dovrebbero pensarci le realtà locali e regionali a colmare il vuoto. Capofila tra le regioni è l’Emilia-Romagna che ha confermato lo stanziamento di 6 milioni di euro di ‘bonus rette’ per sostenere le famiglie nei costi di frequenza, risorse che ovviamente verranno ripartite tra i Comuni e le Unioni di Comuni del territorio “per favorire la più ampia partecipazione di bambini, bambine, ragazze e ragazzi all’offerta educativa estiva e offrire ai genitori servizi di conciliazione dei tempi vita-lavoro” come recita il sito della Regione.

E in Veneto? E nel nostro Comune? Già l’anno scorso come Noi La Civica avevamo rilevato delle criticità nell’avviso con cui il Comune di Castelfranco Veneto si impegnava ad assegnare agli enti organizzatori di Centri Estivi un beneficio economico settimanale per ogni minore residente partecipante alle attività, sottolineando soprattutto che queste modalità non erano rispondenti né alle esigenze delle famiglie, visto il tetto massimo molto elevato ammesso per le rette, né a quelle di bambini e ragazzi, vista la carenza di proposte mirate per alcune fasce di età.

Parole al vento, visto che nell’avviso pubblicato per il 2022, con l’obiettivo di creare un “Albo Gestori di Centri Estivi”, si parla di un contributo comunale che non è stato ancora garantito né quantificato e che il tetto massimo delle rette settimanali di partecipazione è rimasto invariato (150€ giornata intera, 120€ mezza giornata con mensa, 100€ mezza giornata), nonostante le restrizioni e le imposizioni legate alla pandemia siano praticamente sparite e dunque l’aumento delle tariffe rispetto al periodo pre-Covid sia ormai ingiustificato. Ad esempio, non c’è più alcun limite imposto nel rapporto tra n. di bambini e n. di operatori, e sappiamo bene che il costo del personale è quello che va ad incidere in maniera più rilevante sulle quote di partecipazione.

Inoltre, di nuovo, non ci siamo minimamente interessati di raccogliere, anche solo tramite un semplice questionario da somministrare alle famiglie via scuola, le reali esigenze del territorio per l’estate che verrà né il grado di soddisfazione rispetto alle esperienze dello scorso anno.

Altrove si concedono contributi direttamente alle famiglie, ove necessario in considerazione dell’ISEE o di altri indicatori prestabiliti, oppure il Comune – come a Vedelago – organizza i Centri Estivi facendoli gestire poi a una cooperativa, rendendo ben note da subito le rette di partecipazione, gli sconti previsti per i residenti e quelli per le famiglie con più di un figlio a carico. Si parla di mezza giornata a 55€ e intera a 100€ per i residenti, con uno sconto del 10% sulla retta del secondo figlio e del 15% per il terzo.

Inoltre, viene garantito lo svolgimento su più sedi, anche nelle frazioni, da giugno a settembre, esplorando preventivamente l’interesse delle famiglie per capire se proporre la giornata intera per tutto il periodo di svolgimento.

Insomma, il ventaglio delle proposte è ampio, presentato in modo chiaro, comunicato per tempo, e per l’adesione basta addirittura un “click”, ovvero la compilazione di un modulo online.

Qui, invece, è ancora tutto molto ambiguo e macchinoso e, così, per il terzo anno di fila a rimetterci sono le famiglie e in primo luogo bambini e ragazzi, i soliti dimenticati dalla politica di breve, brevissimo respiro che questa maggioranza continua a propinarci senza alcuna remora.  

Porteremo l’argomento in Consiglio Comunale anche quest’anno, sperando che la discussione parta dal presupposto condiviso che il primo se non l’unico obiettivo deve essere quello di supportare le famiglie e garantire un’offerta educativa varia e di valore a tutti i bambini e i ragazzi, anche d’estate, senza escludere nessuno

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