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NOI LA
CIVICA

Dalla Marca a Milano, Castelfranco bypassata

La Marca Trevigiana da settembre sarà di nuovo collegata a Milano con due corse giornaliere dirette. Ma il Frecciarossa non passerà da Castelfranco: ad essere collegati saranno Conegliano e Treviso.

La nostra Città continua a perdere la centralità che storicamente ha avuto nel Veneto e che – anche negli anni 2000-2010 – era stata rafforzata con investimenti strategici regionali e statali.

Con l’SFMR, la Metropolitana Regionale che aveva il fulcro sull’asse Castelfranco-Padova-Venezia: con il primo stralcio erano arrivati sicurezza, migliori collegamenti ferroviari, eliminazione di passaggi a livello e creazione di sottopassi e sovrappassi.

Poi era partita la SPV, Pedemontana Veneta, con le bretelle previste per il collegamento con la Castellana; poi era stata completata la Nuova Statale del Santo con il collegamento Castelfranco-Borgoricco-Boscalto; poi realizzata la grande rotatoria sulla SR 53 con incrocio su Villarazzo che ha eliminato il primo dei 4 semafori della Circonvallazione con sottopasso ciclopedonale incluso.

E avevamo il treno Frecciabianca che facilitava giornalmente i flussi e il collegamento Castelfranco-Milano per studenti universitari e lavoratori. Fino al 2016.

Improvvisamente e improvvidamente il Frecciabianca fu soppresso e la politica nulla fece per riportare questo importante collegamento a Castelfranco. Nonostante gli appelli di imprenditori, di studenti e di Associazioni. Ricordo un appello del Lions Club di Castelfranco che invitava il Sindaco a promuovere ogni azione possibile verso Trenitalia, sollecitando anche i rappresentanti di quest’area in Parlamento.

L’unica iniziativa, rimasta purtroppo inascoltata, quella della Senatrice Patrizia Bisinella che aveva presentato un’interrogazione al Senato il 13 ottobre 2016.

Scriveva:

“La stazione di Castelfranco Veneto, per la sua posizione centrale tra più province nell’ambito della regione Veneto, e dunque per la valenza numerica del suo bacino di utenza, risulta essere un punto strategico di partenze e un approdo nevralgico per il settore economico-produttivo della zona, importante per raggiungere Milano da parte di chi proviene da un’ampia area centrale del Veneto, quali il montebellunese, la Pedemontana asolana, il cittadellese, il bassanese, fino ad arrivare al feltrino.

L’area castellana rappresenta dunque un nodo cruciale per molte attività economiche che di fatto, a causa della decisone a giudizio dell’interrogante improvvida ed improvvisa assunta da Trenitalia, risultano, e risulteranno ancor più in futuro, gravemente penalizzate dalla mancanza di un collegamento ferroviario diretto su Milano. (…)”

Ecco, l’interrogazione è rimasta senza risposta, il Sindaco di Castelfranco nulla ha fatto e questa importante area del Veneto centrale è rimasta isolata e penalizzata. A favore di altre aree che evidentemente sono meglio rappresentate ai piani alti come quella del Coneglianese.

Castelfranco e la Destra Piave sono ancora una volta penalizzate per l’incapacità della politica di rappresentare un territorio, di rispettarne la vocazione e la storia, di affermare con forza le sue esigenze e di valorizzare le sue potenzialità.

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