Nel 2010, dopo 10 anni di Amministrazione Gomierato, Castelfranco era ai primi posti in Italia per qualità della vita, eravamo i primi in Veneto fra le città di medie dimensioni. Nel 2015, dopo i cinque anni di Amministrazione Dussin, avevamo perso 47 posizioni, scivolando dal 12mo al 59mo posto. E adesso siamo del tutto scomparsi dai radar.
Castelfranco era prima in Italia perché gli investimenti sulla scuola, sulla Cultura, sulla sanità, vedi l’ospedale completato dopo 40 anni di abbandono, sull’ambiente, mostravano i loro effetti positivi. E Castelfranco cresceva, quasi 4000 abitanti in dieci anni. Ora stiamo perdendo residenti con un calo progressivo che non ci fa essere ottimisti.
Alla politica oggi piacciono le narrazioni e non i dati, comunque quelli sono e restano incontrovertibili e chi vuole sapere la verità va a vedere quelli: gli atti e i fatti. Come i dati che riguardano il consumo di suolo usciti in questi giorni, per cui adesso siamo primi in Italia con un crescendo che, dal 2012 al 2020, ci ha messi sul podio in Italia, noi Castellani insieme purtroppo al Veneto e alla Provincia di Treviso. Non primi per qualità della vita ma primi per cementificazione. Dati ISPRA, Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia.
E la cosa più grave è che non si sviluppano le aree previste dal Piano Regolatore, che aveva messo regole molto precise e prudenti per dire dove, come e quanto si può costruire guardando 20 anni avanti. Un Piano regolatore che era l’opposto dello speculativo e che col project financing c’entra meno di niente. Sono loro che purtroppo hanno permesso di costruire ovunque in più e in deroga al Piano: sugli orti civici di via Abruzzo, in via Sicilia, su aree verdi trasformate in edificabili, e poi sul parco centenario delle Clarisse, sulla zona M di via Sile che doveva essere zona-cuscinetto ed è stata trasformata in zona industriale. E poi l’area verde vicino a Fior, cambio di destinazione d’uso e messa in vendita. Per non dire della nuova palestra del Nightingale e delle idee per il parco dell’Asilo Umberto primo e del Palazzetto, dove si vuole fare una nuova imponente colata di cemento. E i condomini al posto delle villette autorizzati col Piano casa ovunque, snaturando i nostri quartieri residenziali.
La narrazione sull’area ex Fram, poi, è un altro dei pezzi forti di Dussin. Lui sa benissimo che quello è stato il più grande lavoro di bonifica dall’amianto fatta dai privati in provincia di Treviso se non in Veneto. Basta vedere quante situazioni di pericolo analoghe, aperte da decenni anche in grandi comuni come Conegliano o Vittorio Veneto, ci sono ancora. A Castelfranco, 90.000 metri quadri di superficie coperta da cemento, amianto e asfalto sono stati completamente risanati. Con il 50% della superficie riguadagnata a verde e solo 14.000 mq di superficie edificabile. Siamo stati premiati dalla regione per quel piano di recupero, col Premio Piccinato. Ma cavalcare le fake news e denigrare, non avendo altri argomenti, è la cosa più facile. Di questi tempi il rispetto è l’ultimo dei pensieri.
Anche Dussin sa bene che, negli anni della Giunta Gomierato, Castelfranco era all’ultimo posto in Provincia di Treviso per consumo del suolo, i grafici della Provincia sono lì a dimostrarlo: sono agli atti dell’Amministrazione provinciale e anche di quella comunale. Ma purtroppo il degrado della lotta politica è emerso in tutta la sua evidenza anche a Castelfranco. Non avendo argomenti concreti per attaccare politicamente il mio operato, si sono usate la violenza verbale e la menzogna, durante il mio servizio come Sindaco e anche dopo: e va ancora di moda. L’hanno usato tutti i partiti, questo sistema, non solo il Pd. Il rispetto in politica è una parola desueta, rottamata.
Nonostante gli attacchi che avevo subìto dal Pd, comunque, al ballottaggio del 2020 avevo dato il mio appoggio al candidato della sinistra perché lo stato di declino di Castelfranco nei 10 anni di Lega era stato il motivo della mia ricandidatura. Avevo già reso 10 anni di servizio come Sindaco alla mia comunità, una bella fetta di vita, ma la situazione difficile della mia città e la passione civica mi avevano dato forza ed ero disposta a tornare a lavorare. Volevo che Castelfranco ritrovasse la sua vitalità e recuperasse il suo ruolo nel territorio. I voti di oltre 3000 persone non sono bastati. E così, pur di arrivare a una svolta, avevo appoggiato il candidato Sindaco della sinistra. Consideravo la nostra Città più importante delle offese che avevo ricevute. Purtroppo l’appoggio della Lista Civica non è stato sufficiente per cambiare.
Ora il mio impegno resiste dal versante dell’opposizione, nel rispetto del mandato istituzionale di controllo e di proposta. Sto cercando di dare il mio contributo per una Città migliore e sicuramente per formazione e per carattere i miei strumenti non sono l’offesa e la denigrazione. Però non posso accettare la mancanza di rispetto, la denigrazione e la menzogna sui social o sulla stampa: per questo presenterò una denuncia formale. Ho il diritto e il dovere di tutelare il mio onore ma anche l’onorabilità della mia Giunta perché noi abbiamo sempre servito le Istituzioni pubbliche “con disciplina e onore” come chiede la Costituzione della Repubblica Italiana. Mai abbiamo avuto problemi per atti non corretti e di questo ringrazio anche tutta la struttura comunale, come dei risultati di qualità della vita raggiunti nei miei anni di mandato.
E il Consigliere Dussin il “cemento” lo deve cercare in casa sua.