Considerazioni, Lista “Noi la Civica”
La situazione relativa agli spazi del Liceo Giorgione presenta carenze note da oltre due decenni. Uno degli Istituti scolastici di secondo grado più frequentati di Castelfranco, oltre 1000 studenti, chiede da anni la soluzione dei problemi di spazio che ne limitano la possibilità di crescita e di offerta formativa.
Come segnalato nella lettera-appello inviata al Sindaco, agli Assessori competenti e per conoscenza ai Consiglieri comunali, l’unica risposta data alle esigenze della scuola è stata di tipo emergenziale. Nel 2003, quando sono stati collocati i blocchi delle aule prefabbricate in adiacenza al Martini, l’Assessore Provinciale Ubaldo Fanton aveva opportunamente offerto una soluzione temporanea al già grave problema di mancanza aule, soluzione temporanea ma migliorativa rispetto all’ipotesi dei doppi turni.
In accordo con l’allora Sindaco, la sottoscritta capogruppo Maria Gomierato, e la sua Giunta, però, la Provincia aveva già elaborato e predisposto un piano complessivo di adeguamento dei vari plessi del Polo scolastico Castellano, il più forte della Provincia di Treviso, prevedendo per ogni indirizzo la soluzione ottimale. Un piano da 20 milioni di Euro, in quegli anni.
Il primo intervento programmato, era stato avviato per dare finalmente una sede all’Istituto per i Servizi Sociali che ne era privo e utilizzava aule in diversi plessi del Comune. Contestualmente, però, era stata prevista la palestra e programmata la creazione di un secondo blocco aule in adiacenza, funzionali proprio al Liceo che insiste, come il Nightingale, su via Verdi. Palestra e blocco aule erano state approvate dalla Giunta Provinciale nel 2009 per 5 milioni di Euro circa e il terreno necessario era stato trasferito dal Comune alla Provincia per cui, subito dopo l’inaugurazione dell’Istituto Nightingale, i lavori del secondo blocco e della palestra sarebbero potuti partire.
Invece, dopo il cambio di Amministrazione Comunale, sono passati 11 anni e del blocco aule per il Liceo Giorgione ancora non abbiamo certezza. Di più: si sa che è previsto solo un primo stralcio di 15 aule e non l’intero edificio per il quale sarà necessario approntare un secondo cantiere. Quando?
Si è preferito chiedere la palestra più grande, con costi maggiori che sono andati a penalizzare la costruzione dedicata alla scuola e con un maggiore consumo di suolo sia per l’edificio che per i parcheggi necessari alla nuova grande struttura. Noi come Lista Civica abbiamo ripetutamente criticato questa scelta penalizzante per il verde, per la viabilità e la sicurezza del quartiere oltre che per il rinvio dell’intervento sulle aule. (In foto la palestra in costruzione con l’area verde desolatamente abbandonata, ma perchè questa incuria?… perchè tanto diventerà parcheggio?…)
Sappiamo bene quanto gli spazi siano fondamentali per poter garantire, come chiedono docenti, genitori e studenti, la didattica in presenza. Gli insegnanti, grazie alla loro professionalità e alla loro passione, hanno garantito in questi anni qualità e risultati ai loro studenti, compensando una situazione strutturale realmente problematica, ma la pandemia, costringendo alla Didattica a Distanza, ha pesantemente condizionato l’apprendimento come rivela anche il rapporto Invalsi 2021.
Carmela Palumbo, Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha giustamente espresso la sua preoccupazione sottolineando come sia “in classe che si crea quell’empatia necessaria a favorire l’apprendimento” e quindi la necessità dell’insegnamento in presenza emerge come una condizione essenziale alla formazione e alla crescita piena della persona.
Un motivo in più per non rinviare ulteriormente l’avvio della costruzione di tutte le aule necessarie. Non è un fatto che riguarda solo la Provincia, grande è la responsabilità del Comune di Castelfranco perché è qui che le future generazioni si preparano al mondo del lavoro e alla vita. E responsabilità del Comune è anche individuare tempestivamente, prima dell’inizio dell’anno scolastico, una soluzione per avere da settembre lezioni in presenza per tutti e non a singhiozzo, così come chiesto dai firmatari dell’appello.
I consiglieri Maria Gomierato, Serena Stangherlin, Michele Garbui