Il sogno del nostro sindaco rischia di diventare l’incubo dei suoi cittadini. E non solo dei castellani. “Tutto lo IOV qui”, dichiara oggi sulla stampa: il che significa letteralmente “fine dell’Ospedale di Castelfranco”. E non crediamo che Marcon non ne sia consapevole. Fine del Pronto soccorso, fine della Pediatria, fine del Punto nascite, fine della Medicina e così per tutti i reparti o pezzi di reparto superstiti dopo l’occupazione dello IOV.
Dove andremo a curarci e a ricoverarci noi cittadini della Castellana e dell’Asolano? A Montebelluna c’è posto per tutti i 250.000 abitanti di questa vasta area? Ci manderanno negli ospedali di Conegliano, Vittorio, Oderzo o Treviso che ci accoglieranno a braccia aperte se arriviamo vivi?
Abbiamo fatto un Consiglio Comunale il 18 dicembre scorso dove abbiamo preso atto che anche il Direttore Generale dell’ULSS ammette le criticità già presenti e continua con le promesse senza dare le risposte concrete che aspettiamo sui reparti a rischio.
Abbiamo chiesto allora – come gruppi di opposizione – la convocazione di un nuovo Consiglio Comunale che dovrà tenersi entro gennaio con chi decide il futuro della sanità in quest’area, cioè la Politica: quindi per lo meno l’Assessore alla sanità Emanuela Lanzarin e il Dirigente Regionale della Sanità del Veneto. A meno che non decida di venire Zaia in persona.
Ma Marcon ha comunque già deciso da solo. Senza tenere conto di quanto affermato in passato con un Ordine del Giorno del Consiglio, senza tenere conto del pensiero della metà dei cittadini che non lo hanno votato ma forse neanche di quelli che lo avevano fatto. Castelfranco secondo Marcon può rinunciare al suo Ospedale per diventare “la Aviano del Veneto”. Evidentemente lui non soffre per le liste d’attesa, per i ricoveri sofferti, per gli interventi rinviati, per l’incertezza continua sul futuro dei reparti.
Ha la “recondita speranza” che tutto lo IOV si concentri a Castelfranco lasciando a Padova solo la parte amministrativa. Mah, secondo noi Marcon avrebbe bisogno di un bagno di realtà per svegliarsi dal sogno che per i Castellani rischia di essere l’incubo di un futuro senza l’assistenza e le cure della sanità pubblica.
Castelfranco aveva una alta qualità della vita nel 2009, quando anche il suo Ospedale era pienamente efficiente, un gioiello che ha fatto gola alla Regione. E oggi, proprio chi dovrebbe difenderne e salvaguardarne i servizi rimasti, pensa di rinunciarvi gratis e definitivamente. Speriamo che Marcon si svegli.