In un Consiglio Comunale prenatalizio, durato dalle 8 di sera alle 4 del mattino, abbiamo esaminato e discusso il bilancio e la programmazione del nostro Comune per i prossimi tre anni. Come Gruppo Consigliare “Noi la Civica” vogliamo condividere qualche appunto, qualche spunto, qualche riflessione.
Partendo dall’Urbanistica e Patrimonio dell’Assessore Battaglia.
Indirizzo strategico dichiarato: una Città sostenibile e di qualità. Fra gli obiettivi strategici, la riduzione del consumo di suolo. La domanda vera è il come, cioè le azioni previste, poiché Castelfranco è ai vertici in Italia e non solo in Veneto per consumo di suolo. Il nostro suggerimento è stato – per cominciare – uno stop alle deroghe che hanno permesso di allargare l’occupazione di spazi anche pubblici e la moltiplicazione dei condomini al posto delle case singole. Vedremo.
Nel programma sono citati interventi di riqualificazione urbana per le aree Fracarro e Fervet, i crediti edilizi da rinaturalizzazione di situazioni di degrado, varianti al Piano degli Interventi per manufatti incongrui, una “perequazione verde” che compensi nuovi interventi edificatori. Tutti temi delicati da maneggiare con grande cura per una Città che si voglia sviluppare in modo sostenibile. Ci aspettiamo su questo il necessario coinvolgimento del Consiglio.
Si è parlato anche di una grande assente di questi ultimi anni: una edilizia a prezzi calmierati, con aree a disposizione per edilizia residenziale convenzionata o co-housing, e questo anche per nuove attività produttive. Tutti capiamo l’importanza di favorire l’insediamento nel nostro Comune di nuove famiglie o giovani imprenditori con investimenti sostenibili dal punto di vista economico. Proviamo a essere competitivi anche con queste strategie rispetto a comuni come Villorba o Trevignano, dove gli insediamenti crescono perché sono prossimi alla Superstrada Pedemontana Veneta e quindi meglio serviti dalla viabilità di adduzione che – per Castelfranco – la Regione non ha ancora realizzato.
E proprio per questo motivo ci è sembrata una pessima idea quella di alzare l’IMU sui capannoni industriali per mettere in cassa 700.000 Euro. Che avrebbero potuto essere recuperati in altro modo, senza pesare sulle imprese, che stanno già facendo i conti con gli effetti perversi di una lunga pandemia e di due guerre alle porte di casa. Con mercati bloccati e seri problemi per l’export e per tutta la filiera legata alle imprese esportatrici. Avevamo suggerito un autovelox magari sulla circonvallazione: non piace a nessuno ma l’incasso sarebbe stato assicurato con un deterrente alla velocità garantito. Ma la maggioranza ha detto “NO”, hanno preferito aumentare le tasse.
All’Assessore Battaglia, che ha la delega al Patrimonio oltre che all’Urbanistica, abbiamo detto anche di porre grande attenzione al Piano delle alienazioni: si prevede la vendita di lotti per attività produttive di nuovo in Via Lovara. Perché non salvaguardare quel che resta di quell’area ex “zona-cuscinetto”, unico polmone verde fra la zona industriale di Salvatronda e il quartiere della Grotta? Perché non cercare di sviluppare la zona destinata dal PRG agli insediamenti produttivi, in continuità con quella già esistente a est di Castelfranco? Con prezzi calmierati, agevolazioni per giovani imprenditori,
E infine: non si pensi di vendere la chiesetta delle Clarisse, a est delle mura cittadine. E’ un “bene comune”, un patrimonio storico e architettonico di questa Città, già restaurato nel primo decennio degli anni 2000 e poi abbandonato al degrado. L’Amministrazione cittadina lo restauri nuovamente e ne faccia il luogo di incontri e di cultura che era destinato a diventare. Costi quel che costi: è una responsabilità verso le generazioni future e non sono ammesse deroghe.
30/12/2023 MG