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Lavori pubblici: tutto ok?

L’Amministrazione Comunale sta affrontando un momento cruciale, tre Consiglieri si staccano dalla maggioranza leghista in dissenso con l’operato del Sindaco e della Giunta, l’Assessore ai Lavori pubblici, da tempo nel mirino dei “suoi”, dà le dimissioni sperando che il dissenso rientri ma la narrazione del Sindaco è del grande sviluppo di opere pubbliche realizzate in questi anni.

Ma come si fa, se anche quest’anno, nel documento di programmazione – portato in Consiglio Comunale a luglio e a settembre – abbiamo continuato a trovare sempre la stessa serie di “incompiute”: il collegamento ciclopedonale Viale Italia-Via Ospedale, il restauro delle Mura fra Torre Civica e Torre di Giorgione, il terminal bus, la Piazza di Salvatronda, la Barchessa degli Strepiti, la pista ciclabile di via Carpani, il recupero della casa dei Bassi, la ciclabile di Via Castellana e via elencando. Il tutto con un aumento di costi – aggiornati ai nuovi prezzi delle materie prime – che sfiora il milione e mezzo di Euro.

La prima considerazione è che se si fossero rispettati i tempi dei lavori pubblici, quasi tutti programmati almeno dal 2020, al Comune le opere sarebbero costate un milione e mezzo di meno. E non è cosa da poco.

La seconda è che i cittadini avrebbero potuto usufruire di nuovi spazi e migliori servizi. Uno per tutti il terminal bus, per esempio, che a causa dei tempi lunghi sta facendo slittare anche il nuovo deposito autobus di via Forche e la riorganizzazione del trasporto pubblico urbano e suburbano. 

Una terza considerazione è che ci sono opere pubbliche di cui non si parla più, come di Palazzo Novello, oppure della nuova piscina. E non sono state prese in considerazione opere per la sicurezza stradale come la rotatoria sull’incrocio di via Lovara con via Panni e Brugnari, chieste in più occasioni all’Assessore ai Lavori pubblici. Questa è la realtà dei fatti, ben diversa dalla narrazione.

E’ possibile che le dimissioni dell’Assessore Filippetto rimuovano un ostacolo. Si vedrà se sarà una condizione sufficiente a far rientrare il dissenso, ma molto dipenderà anche dalle persone che il Sindaco Marcon vorrà scegliere per le deleghe rimaste scoperte, dai Lavori Pubblici al Sociale. Perché Castelfranco ha bisogno di competenza, esperienza e dedizione. Se queste saranno le caratteristiche dei nuovi Assessori potrebbe rientrare il dissenso e aprirsi una fase migliore per la Città, altrimenti meglio andare tutti a casa e tornare al voto.

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