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NOI LA
CIVICA

Non è facile

Non è facile salutare la mamma di Iole.

Sapevo che Marisa da qualche tempo non stava bene ma la notizia della sua perdita mi ha addolorato tantissimo. Ci conoscevamo anche con la famiglia a motivo del lavoro del marito Luigi, notaio, ma anche perché si frequentava negli stessi anni il gruppo subacqueo di Castelfranco.

Ricordo i giorni di quella fine d’anno, era il 2007, quando arrivò la notizia della scomparsa di Iole. Come Sindaco fui informata dai carabinieri. Ricordo i primi incontri con la famiglia sempre tanto unita e il senso di smarrimento di noi tutti per un fatto inspiegabile. Ricordo l’impegno delle forze dell’ordine, i contatti frequenti, la sensibilità e la determinazione del capitano Gibilisco da poco arrivato in città. Ricordo i giorni dell’attesa di un segnale, i timori, la trepidazione, la speranza che tutto si risolvesse con il ritrovamento di Iole. Facevo visita alla famiglia come Sindaco ma anche come amica, per qualche parola di speranza e di conforto, fra madri ci si capisce.

Poi, la vigilia di Natale, la notizia che non doveva arrivare: Iole era stata ritrovata, uccisa in modo barbaro. Fu un colpo tremendo non solo per la famiglia ma anche per tutta la Città di Castelfranco, la comunità sotto choc, mai ci si sarebbe aspettati un delitto così terribile.

E’ stato il momento più doloroso e difficile dei miei 10 anni da Sindaco, un dolore grande per una giovane concittadina persa in questo modo barbaro, un dolore grande per una madre e un padre messi davanti a una prova così dura, per le amate sorelle. Ricordo che spegnemmo tutte le luci del Natale, la tristezza era condivisa dalla città intera e le luminarie della festa erano completamente fuori contesto. Fu un lutto immenso, vissuto dai famigliari con una dignità e una compostezza ammirevoli, mi chiedevo da dove Marisa prendesse tutta quella forza. Anche il giorno del funerale, con tante autorità e una folla immensa intorno.  

Però quel grande dolore lasciò il segno, una ferita sempre aperta che il sorriso dolce di Marisa tentava di nascondere riuscendoci a fatica. Ci incontravamo, un saluto, un abbraccio, un ricordo condiviso ad ogni anniversario. Una prova della vita che sicuramente ha minato anche la sua salute. Abbiamo perso una persona speciale, una mamma speciale, spero che trovi lassù una risposta e la pace e mi sento vicina con tanta solidarietà e affetto a Luigi, Rosa Maria, Luisa e a tutti i famigliari.

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