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NOI LA
CIVICA

Palazzo Soranzo Novello e la Città

Commissione Cultura e Lavori Pubblici in seduta congiunta per mettere a fuoco il futuro di Palazzo Novello. Una convocazione che ha risposto alla richiesta dei gruppi di minoranza per una riflessione sul sistema museale castellano a due anni dell’acquisizione di questo storico palazzo sul quale il Comune ha esercitato meritoriamente il diritto di prelazione.

Presenza importante, un tecnico dello Studio MAS, incaricato di una verifica strutturale – edificio e impiantistica – che doveva restituire una fotografia dell’esistente ed avviare una riflessione su ipotesi di destinazioni possibili delle diverse parti dell’edificio: circa 2.500 mq di superficie utile distribuita su tre piani. La sua è stata una prima disamina importante ai fini di conoscere i punti di forza della struttura e per ragionare sia sui possibili utilizzi, sia sugli interventi assolutamente necessari per una destinazione museale. Manca ancora uno studio di fattibilità tecnico-economica ma la base su cui ragionare vede un investimento ipotizzabile di 6 milioni di Euro circa. Un progetto che non potrà trascurare il dialogo e i percorsi che collegheranno anche questa struttura con il “museo diffuso” che segna tutto il territorio in quest’area del Veneto centrale.

All’incontro, oltre a Sindaco, Consiglieri e Assessori, erano giustamente presenti i tecnici comunali di comparto, dottor Melchiorre e architetto Pozzobon in primis. L’Assessore Garbuio aveva invitato anche gli stakeholders del mondo culturale castellano, così li ha definiti il Sindaco: persone che – da punti di vista diversi e diversificati – hanno espresso le loro valutazioni ma soprattutto le loro aspettative rispetto a una realtà, il Museo Civico, che era stato istituito a metà ‘800 ma che da un secolo non ha più uno spazio dedicato nonostante un patrimonio di 13 nuclei museali di sicuro interesse. Un nucleo dedicato all’archeologia e ai minerali, uno alle lapidi, alle ceramiche, alle armi, ai dipinti, alla musica, alle stampe e ai disegni, ai burattini di Beppe Pastrello. Senza dimenticare l’importante archivio storico di Castelfranco che conserva e custodisce gelosamente incunaboli e pergamene di grandissimo pregio.

Un patrimonio sicuramente da valorizzare, che non può rimanere nei depositi e negli archivi, tutti consapevoli che un Museo oggi non può essere solo tutela e conservazione. Perché cominciano ad essere numerose le esperienze di Musei vivi e attivi, motori per la ricerca e per la promozione della cultura a partire dai giovani e dalle scuole, con iniziative che ne sottolineano le specificità e che creano legami e ponti con altre istituzioni museali. Perchè gli eventi di qualità funzionano, creano interesse e curiosità ma anche coinvolgimento nella cittadinanza, coesione sociale e orgoglio.  

Castelfranco ha fatto nel 2009 una scelta molto precisa: Castelfranco è la Città di Giorgione, vi si trovano due opere dell’artista che tutto il mondo conosce e quindi Casa Giorgione è diventata il Museo che nessun’altra città al mondo può vantare, un Museo dedicato a Giorgione. Quindi un museo speciale, diverso da tutti, la cui specificità sicuramente fa premio. Ma da sola non basta, e per avere le decine e decine di migliaia di visitatori, 140.000 per la precisione, ha celebrato nel 2010 – nelle sue sale – il quinto centenario della morte dell’artista. Così come ha fatto Pordenone con la bella Mostra sul Pordenone nel 2019, o Belluno col Tiziano tre anni fa a Palazzo Fulcis, o più recentemente Treviso con Paris Bordon, eccellente pittore trevigiano del ‘500, a Santa Caterina. Per non dire delle ultime celebrazioni di Canova non solo a Possagno, nella “sua” Gipsoteca e nella sua Casa, ma anche al Museo Bailo di Treviso e al Museo Civico di Bassano. Sono esperienze di Musei vivi e produttori di cultura ma anche motori per l’economia del territorio. 

Abbiamo capito che gli studi su Palazzo Soranzo Novello, finalizzati a individuarne funzioni e ruolo all’interno del Sistema Museale Castellano, sono solo all’alba. Ma l’interesse per valorizzare il bene è forte e condiviso per cui attendiamo fiduciosi la seconda convocazione della Commissione Cultura in seduta congiunta, e non solo con i Lavori Pubblici. Serviranno anche l’Assessore al Turismo e quello al Bilancio: perché la struttura – grazie a una prospettiva gestionale coerente – si riveli motore vivo e vitale dal punto di vista culturale ma anche fonte di concreto sviluppo economico.   

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