Segui i canali social:

NOI LA
CIVICA
pari opportunità

Pari Opportunità: newsletter, “voucher conciliazione” e borse di studio “STEM”

pari opportunità

In questi giorni alla Camera è stata approvata all’unanimità la proposta di legge sulla parità salariale e di opportunità sul luogo di lavoro. Tra le novità ci sono anche nuovi strumenti atti a favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata. Aspettando che la stessa passi al Senato, anche in Commissione Pari Opportunità, a Castelfranco, abbiamo parlato di questi temi. Come consiglieri di minoranza, così come da un anno a questa parte, abbiamo cercato di avanzare proposte concrete e realizzabili, perché anche a livello locale la politica possa fare la sua parte.

A darci ragione sull’importanza del nodo “lavoro femminile” è l’indagine che la CISL ha condotto nel 2020 e che ci è stata gentilmente inviata dalla dott.ssa Salvador, componente della nostra Commissione. Indagine che dice, ad esempio, che tendenzialmente anche nella provincia di Treviso le donne hanno minore possibilità di trovare lavoro e di raggiungere posizioni apicali rispetto agli uomini, nonostante una maggiore formazione, e hanno contratti più precari e con meno ore; che il tasso di occupazione degli uomini è più alto di 15 punti rispetto a quello femminile e che per ogni ora lavorata un uomo guadagna circa 1,50€ in più di una donna, a parità di mansioni. Forse solo nel 2074 si raggiungerà effettivamente la parità di retribuzione.

In virtù di questi dati, ma anche di alcune considerazioni su quanto questo sia il tema principe a cui si legano a doppio filo anche molte, se non tutte, le altre questioni inerenti le pari opportunità, giovedì in Commissione abbiamo avanzato le seguenti proposte:

INFORMARE

Inserire nella newsletter comunale una voce apposita per pubblicizzare agevolazioni e iniziative anche sovra-comunali che potrebbero interessare la cittadinanza, viste anche le recenti proposte regionali a supporto dell’imprenditoria femminile e della conciliazione vita-lavoro. 

I VOUCHER

Proprio sul fronte conciliazione, quella di mettere a disposizione dei “voucher conciliazione”, sapendo che la gestione dei figli, il lavoro di cura e quello domestico ricadono spesso e volentieri sulle donne e che dunque dare un aiuto concreto, così come potenziare determinati servizi, può far sì che le donne non siano obbligate a una riduzione dell’orario o ad abbandonare il lavoro.

LE BORSE DI STUDIO “STEM”

Infine, quella di finanziare delle borse di studio per incentivare l’iscrizione femminile a percorsi di studio “STEM”, ovvero quelli che forniscono le competenze più richieste nel mondo del lavoro, legate a Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica; dato che in questi indirizzi la partecipazione delle donne è ancora minoritaria, addirittura in diminuzione in questo periodo di pandemia. 

Purtroppo chi avrebbe il potere di essere determinante nelle politiche per le Pari Opportunità spesso si perde in trovate talvolta fini a se stesse.

Questa maggioranza di recente ha pensato infatti di finanziare la creazione di un albo baby-sitter. Albo di cui fatichiamo a vedere l’utilità, considerando che le agenzie che si occupano di far incontrare domanda e offerta di questo tipo di servizi ci sono già e che le competenze necessarie per svolgere attività come il baby-sitting, l’aiuto compiti o le classiche “ripetizioni” non passano certo per la partecipazione a un corso di una manciata di incontri. Dunque anche questi 3.500€ potevano essere investiti in altro modo: in voucher erogati direttamente alle famiglie o in progettualità di doposcuola e simili rivolte ai minori.

In secondo luogo, purtroppo, è stato detto che 5.000€ è l’ammontare del budget che questa maggioranza metterà a bilancio per la Commissione Pari Opportunità. “Un inizio” si è detto durante la seduta di Commissione, un inizio a nostro avviso timido, anzi francamente irrisorio, come abbiamo detto, cercando di far capire che questa cifra non è sufficiente a realizzare quasi nessuna delle proposte messe sul tavolo e che servono investimenti decisamente più cospicui per le pari opportunità.
Forse chi ne ha assunto la delega non sa, ad esempio, che è stato calcolato che se in Italia lavorasse il 60% delle donne vedremmo un aumento del PIL pari al 7% circa, con le ovvie ricadute in termini di sviluppo e benessere della comunità. O, ancora, che se investissimo in servizi per la prima infanzia, ovvero asili nido pubblici, economicamente accessibili, non solo permetteremmo alle famiglie, e alle donne in particolare, di armonizzare tempi di vita e di lavoro, ma riusciremmo anche a garantire quella presenza diffusa di presidi educativi e reti comunitarie che costituiscono la garanzia principale di contrasto alle disuguaglianze e alla povertà educativa.
Insomma, a mancare non sono né i soldi né i dati o gli studi sulla realtà del nostro territorio, a mancare è il coraggio di fare tutto il possibile, anche a Castelfranco, perché le Pari Opportunità possano essere effettive. Il coraggio di andare oltre la ricerca del consenso con le piccole ed effimere iniziative dell’oggi, per investire nel domani: in progettualità di più ampio respiro, preventive verso le disparità e miranti alla crescita e allo sviluppo della nostra comunità.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con i tuoi contatti!
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su pinterest
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su telegram