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NOI LA
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Sentinelle

In Commissione Consigliare Sanità, l’Assessore regionale Manuela Lanzarin e il Direttore Generale ULSS 2 Francesco Benazzi alcune risposte sul nostro ospedale le hanno date. Non tutte rassicuranti ma con qualche significativa apertura.

Abbiamo posto domande, espresso valutazioni e sollecitato i vertici regionali e ULSS sui vari punti che da più di un anno attendevano risposta. L’Assessore e il Direttore Generale ci hanno ascoltato e qualche punto oggi è più chiaro. Non tutto, però.

Tra le risposte positive sicuramente l’imminente apertura dell’Ospedale di Comunità: un servizio essenziale per le famiglie in caso di necessità di “dimissioni protette”. Infatti, superata la fase acuta, in caso di interventi chirurgici, traumi da incidente o da ictus o ischemie, l’ospedale provvede alle dimissioni dei pazienti. Ma senza strutture protette come l’Ospedale di Comunità – e con la lungodegenza ridotta all’osso – le persone bisognose ancora di assistenza e cura particolari, vengono scaricate alle famiglie con problemi di gestione a volte insostenibili. Pare che entro il mese prossimo il servizio possa essere operativo: vigileremo.

Note positive sono anche l’incardinamento nell’ospedale San Giacomo di un medico di Ortopedia e l’avvio di un aumento della dotazione di postazioni nel Blocco operatorio e in Rianimazione. Non abbiamo avuto date certe ma questa è una novità importante: la riteniamo una presa d’atto delle necessità emerse prepotentemente dopo la riorganizzazione dovuta allo IOV.

È stata, cioè, riconosciuta la necessità di avere spazi per le emergenze riservati all’ULSS e non solo allo IOV, che attualmente gestisce in proprio tutta la situazione, concedendo a ore al San Giacomo le sale operatorie, pur essendo presenti 20 posti letto di Chirurgia.

E veniamo, per concludere, alle schede Regionali per la sanità. Qui la conferma che “Le schede regionali non si toccano, restano come da Delibera della Giunta Regionale del 2019” – affermazione dell’Assessore Lanzarin – ha un risvolto che frena facili entusiasmi. Perché, se c’è maggiore tranquillità per cardiologia o per pediatria, permane la situazione di incertezza per i reparti non confermati. Ad esempio, proprio le chirurgie che tuttora mantengono dei posti letto al San Giacomo, ma che nelle schede sono definiti “transitori”. Così come la Radiologia oppure la Lungodegenza, che non è più prevista nelle schede e che – a oggi – vede al 4° piano ancora 16 posti, evidentemente necessari perché a Montebelluna sono al completo. Saranno confermati?

Sono interrogativi – e non di poco peso – che permangono ed è per questo che noi restiamo – vigili – a presidiare il nostro Ospedale generalista e la sanità del territorio, come è nostra responsabilità e dovere di persone elette dai cittadini.

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